Navigazione in incognito: a cosa serve e quante tracce rimangono in rete

La navigazione in incognito rende davvero invisibili? – depositphotos – www.passionetecnoloigica.it

Navigare in incognito è il sogno di tutti gli utenti del mondo. Scopriamo in che modo e se davvero è così.

La navigazione in incognito viene molto spesso utilizzata per fare ricerche all’interno dei vari browser nell’ombra, come se si fosse fantasmi. Ciò che si crede è che nessuno possa tracciare alcun movimento, alcuna ricerca e non si riesca a profilare gli utenti. Tutti i browser presenti sul mercato offrono questa possibilità.

Ovviamente, la offrono accanto alla modalità di navigazione tradizionale che, tra l’altro, è quella utilizzata dalla stragrande maggioranza degli utenti del mondo. Si può accedere alla modalità in incognito sia da Pc che da smartphone o tablet e farlo è davvero molto semplice. In questo caso, subito ci viene in mente Google Chrome.

Come ben sapete, però, anche Firefox o Safari, ma anche Edge e Opera, permettono agli utenti di navigare tramite quella modalità che dovrebbe far sì di non essere riconosciuti né visti. Ognuno di questi le ha dato un nome diverso e per attivarle c’é una procedura che differisce da tutte le altre. Il problema che si pone è se si sia realmente invisibili o resta qualcosa in giro. Scopriamolo.

Cosa avviene durante la navigazione in incognito

La prima cosa che ci viene da dirvi è che è vero il fatto che alcune tracce non vengono assolutamente salvate. Purtroppo, altre restano e sono visibili. Il processo, però, avviene solo all’interno del device utilizzato che questo sia un Pc, un tablet o uno smartphone. In pratica, gli indirizzi web visitati non resteranno e nemmeno i cookie.

Nemmeno i form compilati o le credenziali verranno salvate. Ci sono, però, alcuni casi che confermano che sarebbe meglio non navigare in incognito. Le motivazioni, poi, non sono affatto poche. Per questo motivo, sarebbe meglio conoscere quello che accade realmente quando si viaggia in forma “anonima“.

Attenzione quando si naviga in incognito – depositphotos – www.passionetecnoloigica.it

Nessun dato salvato in locale ma in rete resta tanto

Quello che resta sono dati molto, ma molto importanti. Innanzitutto, vi diciamo che è visibile l’indirizzo IP che viene assegnato dal gestore di servizi internet. Quest’ultimo, poi, riesce a carpire tutti i siti e le pagine che vengono ricercate e visitate. In realtà, qualsiasi ricerca può essere vista da tutti e capita anche che arrivino pubblicità mirate.

Ricorderete tutti il problemi di Google che ha fatto indignare tutti: c’é una sentenza che ha obbligato il colosso tech ad eliminare definitivamente tutti i dati carpiti quando gli utenti erano in modalità in incognito. Infine, poi, dovete sapere che dovete dire addio alla falsa credenza che, navigando in questa modalità, i malware non possano raggiungervi.