TIM ha annunciato che chiuderà a breve alcune centrali per la rete Internet presenti sul territorio italiano. Vediamo insieme se c’è qualcosa di cui allarmarsi.
Tempo di radicali cambiamenti per TIM. La nota azienda ha infatti optato per dimettere, nella propria interezza, intere centrali che operavano coi cavi in rame. In particolare verranno chiuse 35 centrali su 62; numeri piuttosto ingenti, d’una certa importanza. Sotto un profilo di grandi dimensioni ne verranno spente 6700 su 10500, entro la soglia ultima del 2028.
Come appaiono distribuite queste centrali? E cosa ciò comporterà per gli utenti? Si tratta di 62 centrali ‘spalmate’ su 54 diverse città presenti in 11 regioni. Ci riferiamo al centro e sud Italia; pertanto la Puglia, la Toscana, la Sicilia, la Calabria, la Basilicata, la Campania, il Lazio e l’Emilia-Romagna. Ma non mancano nemmeno Lombardia e Veneto, spostandoli all’interno delle macro aree geografiche.
Si tratta di centrali molto vecchie che fornivano ancora la rete telefonica ‘classica’ analogica (RTG) e alcune vecchie reti Internet via cavo come ADSL e ISDN. Le vecchie centrali infatti verranno sostituite da nuove sedi moderne e i clienti spostati sulle reti TIM basate sulla fibra. Mal che vada solo l’ultimo fatidico ‘miglio’ rimane di ‘rame’.
Quanto tempo verrà richiesto, a propria volta, per la costruzione delle nuove centrali? Si stima circa due anni di lavori, pertanto tra il 2024 e il 2026. Un biennio di costruzioni altamente specialistiche.
E’ stata TIM stessa ad annunciare l’importante cambio di passo, parlando di “avvio del processo di switch off, che interesserà oltre il sessanta per cento delle nostre centrali presenti sul territorio, localizzate prevalentemente in aree di periferia o comuni di piccole dimensioni“. Ci si impegna, quale contraccambio, a realizzare “reti che utilizzano in tutto o in parte la fibra ottica ed all’innovazione delle piattaforme tecnologiche ormai obsolete“.
Molti, a fronte della notizia, avevano temuto di perdere la propria connessione Internet, specie se in una zona già poco servita o con alcune vecchie, vecchissime connessioni. In realtà il servizio, secondo quanto dichiarato da TIM, dovrebbe migliorare sensibilmente. In particolare si verificherà una conversione totale alla fibra.
Vi è anche una ragione energetica dietro questa scelta: le vecchie centrali infatti oltre a richiedere strutture di grandi dimensioni consumavano più di 450mila MWh a confronto con quelle nuove, con emissioni di anidride carbonica fuori scala per impianti così facilmente sostituibili e/o aggiornabili.
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