In arrivo, a breve, una USB che si distingue per l’eccezionale longevità, davvero fuori dal comune. Scopriamo insieme di che cosa si tratta, avanzando qualche ipotesi d’utilizzo.
Vi sono chiavette USB che, dopo qualche anno, smettono di funzionare; chiavette di matrice cinese che, dopo i primi utilizzi, non ‘rispondono più’. E infine vi sono le chiavette che durano duecento anni.
Si mira ad avere una memoria che duri quanto più a lungo possibile con il nuovo modello proposto dalla Blaustahl Storage Device di Machdyne: tecnicamente è una chiavetta USB-A con una memoria volatile di tipo Ferroelectric Random Access Memory (FRAM). Il materiale ferroelettrico garantisce in teoria duecento anni di longevità. Non poco, no?
La FRAM è una memoria Flash poco conosciuta, pensata per essere particolarmente resistente. la si può utilizzare per un numero di volte decisamente superiore alla concorrenza, senza per ciò incorrere in alcun problema. Non si cancella, viene sempre rilevata, rappresenta una sicurezza.
Tecnicamente la memoria in questione utilizza un materiale speciale costruito con una struttura a cristallo e con dipoli elettrici spostabili tramite un campo elettrico. A seconda dell’orientamento si generano gli stati logici 0 e 1 necessari per la scrittura dei dati. Si tratta, va da sé, di una spiegazione rudimentale, scientificamente carente. La memoria Flash invece si limita a memorizzare i dati tramite la cattura di elettroni.
Tutti gli (s)vantaggi della FRAM, perchè risulta così poco diffusa
Non vi sono però solo vantaggi con la FRAM. Innanzitutto risulta molto costosa da produrre; decisamente la produzione energetica e la materia prima superano di diversi ordini di magnitudo quanto invece richiesto con le chiavette USB ‘normali’. Inoltre possono occupare molti meno dati; nel caso della FRAM in questione ha una capacità di soli 8kb, davvero irrisoria. Certo, può sopportare cicli di lettura e scrittura calcolati fino a mille miliardi di volte per byte, ma le dimensioni lasciano chiedersi cosa vi si possa conservare.
La chiavetta in sé contiene un editor di testo capace di contenere fino a 8mila caratteri, circa 4 cartelle approssimativamente. Uno potrebbe pensare di utilizzarla per le password, per le chiavi delle crypto o per alcune fondamentali informazioni. Certamente tuttavia non potrà essere utilizzata per salvare foto o video.
Viene inoltre da domandarsi se, tra duecento anni, saranno a disposizione supporti in grado di leggere le chiavette USB. O, ad essere ancora più pessimisti, se esisterà Internet o una struttura hardware-software che abbia un senso di essere. Dopotutto se i libri hanno dimostrato un’insospettabile longevità, non si può affermare altrettanto per la maggior parte dei supporti digitali.