Essere pagati per utilizzare la bicicletta: potrebbe essere questo il futuro del trasporto sostenibile? Davvero difficile confermarlo, ma c’è chi lo ipotizza.
Chi ha paura della bicicletta? Specie nei paesi mediterranei, laddove l’attaccamento all’auto non solo come mezzo di locomozione, ma vero e proprio stile di vita è particolarmente sentito, molti hanno timore della semplice bici. Le ciclabili vengono osteggiate, i ciclisti spesso soggetti al furore dei clacson, agli insulti dei guidatori, alla riprovazione dei passeggeri. Giungendo infine all’inevitabile tasso di incidenti; tanti ciclisti investiti, numeri ben superiori alla media di altre nazioni. Nonostante ciò si cerca da tempo di invertire la rotta, di favorire l’utilizzo della bicicletta quale alternativa all’affollare le strade di automobili.
Ne è un esempio Bike-to-work, un’iniziativa di Firenze volta a sostenere con un piccolo bonus economico chi opta per utilizzare la bicicletta quale mezzo per andare al lavoro. Vengono nello specifico erogati 20 centesimi a chilometro, giungendo a 30 euro al mese. Insomma, cifre lontane dall’essere eccezionali, anzi; però un riconoscimento dall’alto valore simbolico, dopo decenni di finanziamento a favore di carburanti e spese di ogni genere connesse alle auto. Benzina agevolata, tessere carburante e così via. A confronto il Bike-to-work, nonostante la levata di scudi dei guidatori, è davvero poverissima cosa.
In questo contesto il progetto avrà inizio a breve, il 3 giugno. Ricorre infatti quel giorno la Giornata Mondiale della Bicicletta. Le adesioni sono invece possibili dal 13 maggio per chi risiede nella provincia di Firenze.
Come funziona il bonus Bike-to-work
Attenzione, però! Occorre evitare i facili fraintendimenti. L’obiettivo infatti è di promuovere lo spostamento con la bicicletta in tutti i contesti, non solo quelli connessi al proprio luogo di lavoro. Pertanto il bonus diventerà valido anche per chi si reca all’Università o banalmente per chi si reca a fare shopping in centro città.
L’incentivo anzi sale a 0,2 euro al chilometro per i percorsi al di fuori di quelli lavorativi. Ci sarà inoltre la possibilità di impostare due diversi percorsi, rispettivamente da casa a scuola e da casa a lavoro. Piena flessibilità, pertanto. Dopotutto gli studenti lavoratori non sono certo rari.
L’incentivo sarà infine valido per tutte le biciclette, senza distinzione: a trazione fisica, elettriche, a pedalata assistista. Rimarranno inoltre validi i bonus per l’acquisto delle e-bike, con la possibilità di combinare più opzioni diverse. Insomma, si direbbe che non c’è momento migliore per tornare ‘in sella’.