Giungono inquietanti dichiarazioni dalla Casa Bianca, nello specifico dalla NASA. Sogni di conquista della Luna e di Marte, rispettivamente.
Sembra essere di nuovo in pieno svolgimento la lotta per la conquista dello spazio, di sapore decisamente anni Settanta. Con tanto di superpotenze contrapposte e l’una contro l’altra armate. Vi è però un’importante differenza, connessa al ruolo dei privati: per la prima volta le aziende private stanno rivestendo un ruolo di primo piano, stanno attivamente appoggiando interi governi. E’ il caso di Space X di Elon Musk, ma nella realtà l’intero settore della ‘space economy’ è in fermento, in continua espansione.
Una finestra su quest’accentuata conflittualità giunge diretta dalla NASA. Il direttore Bill Nelson, attraverso un’intervista per la Repubblica, racconta a 81 anni la sua visione geopolitica dello spazio. Ricordiamo che è stato, a sua volta, astronauta: nel 1986 aveva compiuto una missione.
Bill Nelson ha esplicitamente dichiarato di essere preoccupato che l’espansionismo della Repubblica Popolare Cinese si allarghi anche allo spazio, ripetendo quanto già sta facendo nel Mare Cinese Meridionale. In particolare si ritengono aree vitali i crepacci in ombra nel Polo Sud della Luna, dove vi sono riserve di ghiaccio utilizzabili.
Ma quali saranno, nello specifico, le tappe previste? Il primo passaggio prevede il lancio di Artemis II, a settembre 2025, con lo scopo di creare una prima base in orbita sulla Luna. Successivamente, nell’autunno 2026, Artemis III porterà un astronauta americano (di nuovo) sulla superficie lunare. Un nuovo allunaggio, una nuova storia.
La Luna viene, a propria volta, considerata la perfetta piattaforma di lancio verso Marte. Un luogo dove raccogliere materiali e attendere il corretto allineamento dei pianeti onde consentire uno sbarco avvenuto con successo su Marte. Ricordiamo che un eventuale viaggio verso il pianeta rosso richiederebbe tra i 6 e gli 8 mesi.
Le stesse missioni sulla Luna non saranno brevi; si parla di 30 giorni di soggiorno, con appositi veicoli e tute per l’esplorazione del pianeta. Il cibo verrà coltivato in loco. Si preparerà inoltre una rete di satelliti di supporto tutto attorno alla Luna.
Bill Nelson però dichiara di non volersi interessare alla competizione in ambito militare ed esplicitamente usa toni concilianti coi russi: astronauti americani e cosmonauti, commenta, sono sempre andati d’accordo dagli anni Settanta del novecento, in piena guerra fredda. Turbamento e timore pertanto per la notizia delle capacità russe di poter fare detonare una testata nucleare nello spazio, danneggiando l’intera rete satellitare occidentale e orientale, russa compresa. La minaccia, si percepisce dall’intervista, è piuttosto la Cina.
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