Quali sono i limiti (estremi) del retrogaming applicato alle console portatili? Un utente su Reddit si è spinto ‘oltre’ ogni previsione.
Qual è il limite, a livello di utilizzo delle console portatili? Potrebbe averlo scoperto l’utente R3V3RB_7 di Reddit, il quale ha utilizzato il proprio smartwatch Android quale console per il retrogaming. Si tratta di un clone di Apple Watch con sistema Android, onde avere compatibilità con il software di emulazione.
Dopo essersi accertato della retro compatibilità dello smartwatch, vi ha installato l’emulatore ‘My Boy! GBA’ utilizzandolo in collegamento con un controller Bluetooth. L’obiettivo finale? Giocare a Castlevania – Aria of Sorrow.
Si tratta di un classico videogioco platforming con elementi di gioco di ruolo action pensato da Konami per il Game Boy Advance nel 2003. Si tratta del primo Castlevania che si avventura nel futuro, senza essere ambientato nella storia. La trama ruota infatti all’anno (all’epoca lontano!) del 2035: il protagonista Soma Cruz visita per errore il castello di Dracula in Giappone e scopre di essere un potenziale prescelto per la risurrezione del signore dei vampiri. Gran parte della trama ruota attorno all’esplorazione del gito castello.
Con grande sorpresa di tutti il gioco di Castlevania funziona e lo fa piuttosto bene: come si può vedere dal video presente su Reddit, non vi sono rallentamenti, né il gioco si inceppa. E questo pur considerando come si tratti di uno smartwatch mediocre, un’imitazione basata su Android della Apple.
Le sensazioni quando si gioca con lo smartwatch, un’esperienza unica
Guardando attentamente il video postato dall’utente su reddit, il pensiero corre al cosiddetto Game Boy Advance. Questi era dotato di un display molto simile nelle dimensioni; 2,9 pollici a confronto con 1,93 dello smartwatch in questione.
Potrebbe sembrare vecchio, ma il Game Boy Advance ha solo vent’anni; nacque infatti quale iniziativa commerciale di fortunatissimo successo della Nintendo nel 2011. Si trattava di una console portatile a 32 bit, compatibile con il Game Boy e il Game Boy Color grazie alla presenza di un co processore Z80.
Si trattò di una console portatile lontana dall’essere innovativa, ma continuamente migliorata negli anni susseguenti al suo debutto; in particolare diede la possibilità di utilizzare l’adattatore wireless per il multiplayer e aprì anche al collegamento via cavo con il GameCube. Verrà rimpiazzato nel 2004, dalla nuova fiammante console Nintendo DS, il cui successo ancora maggiore sorprese i vertici stessi dell’azienda nipponica, consacrando un’era d’oro per il gaming.