Nuovi dati scientifici confermano come l’Europa si stia riscaldando con una velocità allarmante, superiore agli altri paesi vittima del climate change. Vediamo insieme i numeri in questione.
Alzi la mano chi non ricorda l’ondata di calore che ha flagellato l’Europa lo scorso 2023. Flussi di calore concentrato che hanno travolto animali e persone, hanno disseccato fiumi e prosciugato laghi. Temperature, a livello globale, da record: tanto in Italia, quanto in Europa, giungendo infine a interi continenti. Dati confermati dai satelliti, analizzati e riconfermati dagli scienziati.
In questo contesto l’Europa, il vecchio continente, ha sofferto particolarmente. Secondo i dati comunicati da European State of the Climate (ESOTC) le temperature in Europa sono raddoppiate a confronto con la media nel mondo. Il 2023 dopotutto è stato l’anno dei grandi incendi; i roghi hanno raggiunto livelli inediti da quando si sono tenute le prime registrazioni di incendi e fuochi.
Guardando più da vicino i dati si osserva come le temperature dell’Europa siano salite di 2,3 gradi Celsius nell’arco di cinque anni; a livello invece mondiale le temperature sono schizzate a 1,3 gradi Celsius, notevolmente meno. Il 2023 in questo contesto si caratterizza come il secondo anno più caldo in assoluto registrato in Europa.
Che cosa succede dunque nel continente europeo? Sembrerebbe che qui le temperature salgano ancor di più a confronto con altri paesi, con altri luoghi. L’incremento è infatti il doppio negli ultimi trent’anni.
La causa risiede nella posizione stessa dell’Europa: proprio sotto l’Artico e attorniata da mari e oceani che si stanno scaldando in gran fretta. Una posizione molto diversa, anche per la conformazione geografica, a confronto con il continente asiatico o, ancor più, con le Americhe.
Risulta pertanto altrettanto ironico come proprio l’Unione Europea costituisca allo stadio attuale la confederazione di paesi maggiormente impegnati in una sincera Transizione ecologica. Si mira a smarcarsi dalla dipendenza dei combustibili fossili, ad azzerare la produzione di CO2. Uno sforzo collettivo che, nonostante gli scetticismi di tanti, tanto tra i cittadini, quanto tra le nazioni, sta parzialmente riuscendo. Effettivamente l’Europa sta riuscendo nel ‘taglio’ delle proprie emissioni e il suo esempio sta trascinando altre nazioni, specie ad oriente.
Lo comunicano d’altronde i dati stessi: nel 2023 l’Europa ha prodotto molta più energia dalle fonti rinnovabili a confronto coi combustibili fossili. E’ il secondo anno consecutivo che avviene; un segnale che lascia ben sperare per la Transizione green europea.
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