La NASA ha, tra i possibili progetti, un’idea avveniristica, degna d’un film di fantascienza. Un progetto che vola su (letterali) ali di cilicio e tanta maestria ingegneristica. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.
Un tempo, negli anni Sessanta e Settanta del novecento, l’esplorazione spaziale sembrava ad un passo, una realtà prossima a realizzarsi. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica erano in una serrata concorrenza volta alla conquista dello spazio esterno: i primi satelliti, la prima passeggiata spaziale, il primo uomo sulla Luna e infine, nei reaganiani anni Ottanta, il primo Shuttle. Un luminoso futuro poi abbandonato; negli anni Novanta e nei primi del duemila i ripetuti appelli a raggiungere Marte non ebbero seguito, non vi era più quell’antagonismo di fondo capace di catalizzare budget e risorse.
Eppure la ricerca spaziale, proprio negli ultimi anni, è rinata; si parla tanto e volentieri di space economy, sebbene i protagonisti siano molto diversi. Oggigiorno infatti si parla di India, di Cina e soprattutto di capitale privato, Da Elon Musk a Jeff Bezos, da tesla ad Amazon. Sono ora le multinazionali a ‘dettare’ il gioco, a decidere su cosa investire, su cosa esplorare.
In questo contesto la NASA ha proposto un progetto straordinariamente bizzarro, certamente capace di suscitare un accanito dibattito. Ricorda, nelle modalità e nella grandeur, le visioni che un tempo caratterizzavano gli studi degli anni Sessanta, a metà tra realismo ingegneristico e sogno fantascientifico. Eppure lo studio è serio, ha fondamenta solidissime difficili da contrastare, da negare con sicurezza.
Il progetto fantascientifico in atto, ecco tutti i dettagli
La NASA vuole infatti spedire un prototipo di vela solare di notevoli dimensioni: 80 metri quadri di superficie, paragonabili a un veliero dei tempi antichi. Quanto si vuole sperimentare non è tanto il concetto di vela in sé – l’idea dietro la vela solare esiste dagli anni Settanta – quanto il materiale di cui è composta, una nuova sperimentazione ultra flessibile.
La vela verrà lanciata con il razzo della Rocket Lab chiamato ‘Beginning of the Swarm’ e verrà inserita in un’orbita sincronizzata con il sole a mille chilometri dal nostro pianeta, la Terra.
Potenzialmente le vele solari potrebbero essere un nuovo veicolo di propulsione per le astronavi spaziali, dal grande vantaggio di essere molto economiche. Inoltre rende alquanto semplice raggiungere lunghe distanze, senza dover utilizzare soluzioni pericolose come reattori nucleari in orbita o simili marchingegni. Un po’ come i velieri d’un tempo consentirono l’esplorazione degli oceani, egualmente le (astro)navi del futuro esploreranno lo spazio profondo.