Come cambierà la geografia globale a seguito dell’ innalzamento dei mari conseguenza del ‘climate change’? Vediamo insieme alcune catastrofiche previsioni.
Spesso si dibatte su come e quanto cambierà la Terra a seguito della nostra attività umana. Il riscaldamento della Terra porterà – prima o tardi – a uno scongelamento dei ghiacci. Un fenomeno di origine antropica, causato dall’uomo, già in corso nonostante lo scetticismo dei tanti e la paura dei pochi. Uno scenario, quello delle terre sommerse, che occorrerà considerare con serietà, a fronte della generale riluttanza a contrastare il cambiamento climatico.
In questo caso, guardando agli Stati Uniti, la costa l’ambita dal mare Atlantico verrebbe presto inondata; addio alla Florida tra le tante province. Central Valley diventerebbe una grande baia e San Francisco un gruppo di sparute isole, corrispondenti alle colline odierne.
Il ‘vincitore’, se tale si può definire, risulterebbe in questo contesto l’Africa. Il continente perderebbe infatti aree di costa (molto) relative, senza smarrire importanti capitali o aree pesantemente popolate. Vi sarebbe naturalmente una macroscopica eccezione cioè le città ‘fiore all’occhiello’ dell’Egitto, il Cairo e Alessandria. Il continente però, a causa del riscaldamento climatico, si è dimostrato nel futuro ‘inabitabile’; vi rimarrebbero, stando alle fantasiose previsioni, solo deserti flagellati dal sole.
La situazione non migliorerebbe spostandosi nell’estremo oriente: addio alla maggior parte del sud oriente asiatico, agli arcipelaghi di isole, a porzioni rilevanti della Corea del Sud e del Giappone. Ma i danni peggiori avverrebbero a danni della Repubblica Popolare Cinese; intere macroregioni della Cina, per essere ‘basse’ a confronto del livello del mare, verrebbero inondate, si ritroverebbero ad essere terreno acquatico. Conseguenze difficili da assimilare, da ragionare pienamente.
Naturale, in questo contesto, la situazione estremamente difficile dell’Europa, terra già in stato normale ‘sensibile’ ai minimi aumenti delle acque. Scomparirebbero completamente Londra, Venezia e insomma la maggior parte dei porti europei, a meno che non siano collocati in aree fluviali. Scompariranno, in questo contesto tutti i Paesi Bassi. L’area un tempo nota come Fiandre verrebbe completamente sommersa.
La situazione non migliorerebbe proseguendo tra i paesi nordici, con la scomparsa di parte della Scandinavia e la pressoché totale eliminazione della Danimarca dalle mappe europee. Una catastrofe senza precedenti, anche per le aree effettivamente coltivabili rimaste.
Passando al mediterraneo il Mar Nero e il Mar Caspio si allargherebbero incontrollati, con le acque del Mediterraneo che ridurrebbero l’Italia a una penisola assai piccola, montuosa e inospitale. Per non citare i danni alla Grecia, ai Balcani, alle tante nazioni isolane o fondate su avamposti marini.
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