Di truffe, nel corso dell’ultimo periodo, ne abbiamo viste davvero tantissime ed abbiam potuto appurare che queste sono anche diversificate.
Possono arrivare dinanzi agli sportelli bancomat ancora rimasti in piedi sul territorio nazionale, ma arrivano anche via sms, via mail e sul web. Per quanto riguarda quelle degli ATM, ce ne sono tante, partendo da quella cosiddetta “del lama” fino ad arrivare ai vari device impiantati sugli sportelli stessi. Parliamo degli skimmer.
E, poi, ci sono quelle che arrivano via sms o tramite mail. Parliamo della pratica dello smishing e di quella del phishing. Potremmo dire che siano la stessa cosa nonostante si avvalgano di strumenti diversi. Lo scopo è lo stesso ed anche la modalità. In entrambi i casi, lo scopo è lo stesso: rubare i dati delle povere vittime ed anche i loro soldi.
C’é carattere di urgenza e, molto spesso, questi messaggi provengono da mittenti che impersonano aziende conosciute, ma anche banche o le Poste Italiane. Gli utenti che li ricevono si fidano del mittente e sono spinti a cliccare sul link contenuto all’interno per risolvere nel più breve tempo possibile e nel migliore dei modi la situazione incresciosa che si è venuta a creare.
Ora, però, è balzata alla cronaca un’altra tipologia di truffa. E questa volta ha a che fare con i corrieri. Sta diventando molto, ma molto frequente al punto da costringere gli esperti di sicurezza a lanciare un allarme altissimo. Sì, perché sono tante le famiglie, ed anche le aziende, che ne sono cadute vittime, perdendo praticamente tutto.
E c’é da dire che è anche quella messa su in maniera migliore rispetto a tutte le altre che sono in circolazione. Ebbene sì, questi criminali, subdoli ed incalliti, hanno fatto le cose veramente per bene e sono stati molto, ma molto attenti a tutti i dettagli. In pratica, è difficile stanarli e proprio per questo motivo, sono tanti gli utenti che stanno piangendo.
E tutto parte da un sms. Sì, potreste dire che sia la classica truffa del phishing. Ma non avete messo in conto una cosa. Il corriere preso di mira è DHL, che, di solito, invia sms agli utenti per fornire informazioni circa la loro spedizione. E, poi, chiede di sbloccare la spedizione cliccando su un link che porterà ad un sito web.
Questo, oltre ad essere praticamente uguale all’originale, non riporta alcun errore come negli altri casi presi in esame. Viene richiesto il pagamento, per lo sblocco, di 2,99 euro. Una volta, però, immessi i propri dati ed anche quelli bancari, vi ritroverete, giorno dopo giorno, con sempre meno soldi sul vostro conto corrente.
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