Il sole potrebbe presentare, nei prossimi giorni, alcune sgradevoli sorprese. E’ infatti in arrivo una tempesta geomagnetica dai (pesanti) effetti collaterali.
Il sole è tradizionalmente fonte della vita; acqua e sole sono i due elementi chiave grazie a cui la vita si è sviluppata sul pianeta Terra. Prosperità e sviluppo; dalle alghe, alle piante, agli uomini. Eppure, al di là delle divinizzazioni e delle mitologie, il sole rimane una stella e in quanto tale piuttosto distruttiva. Non è ‘benefica’ per uomo; ha permesso la vita, ma del tutto involontariamente. Il caso odierno lo dimostra con efficacia, scopriamolo insieme.
Il sole ha infatti lanciato, proprio negli ultimi tempi, una massa coronale dalle notevoli dimensioni. Si tratta di una nube di plasma solare che toccherà il campo elettromagnetico della Terra il 20 marzo. O comunque nei giorni susseguenti. Un fenomeno da monitorare con grande attenzione, da non sottovalutare.
La prima conseguenza saranno aurore ad alta latitudine nell’emisfero boreale; successivamente potrebbero verificarsi tempeste geomagnetiche capaci di interferire se non proprio bloccare le comunicazioni di natura elettronica. Cellulari che non prendono, computer dall’hard disk azzerato, reti Internet assenti e così via.
È raro che succeda, va sottolineato; specie su una così larga scala. Però succede, specie a livello di piccole interferenze, piccoli fastidi. Il sistema di reti e satelliti è, nonostante i grandi progressi degli ultimi decenni, intrinsecamente fragile.
I filamenti in questione sono grandi agglomerati di plasma incandescente e gas che ricalcano il campo magnetico del sole. Si tratta di filamenti scuri, capaci di estendersi per chilometri, ‘neri’ a confronto con la superficie chiara della stella.
A sua volta, dai filamenti magnetici, possono originarsi delle espulsioni di massa coronale, i cosiddetti CME. Si tratta di vaste masse di plasma e campi magnetici espulsi dal sole: queste grandi galassie di materiale viaggiano a milioni di chilometri all’ora, dritti verso la Terra. Quando ‘impattano’ contro l’atmosfera ne derivano le tempeste precedentemente citate. In alcuni casi i disservizi sono stati piuttosto gravi, anche se mai realmente drammatici.
Nel caso odierno il filamento magnetico sotto osservazione, presente nella parte ‘sud’ della stella, ha causato una massiccia eruzione. Questa, a propria volta, ha generato quanto è stato definito, da molteplici osservatori, un ‘canyon di fuoco‘. L’esplosione successivamente si è allargata nello spazio, generando un effetto a catena nello spazio.
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