I droni vanno utilizzati solo dietro apposite autorizzazioni, in zone specifiche. Vediamo un esempio calzante degli ultimi giorni.
Ormai usare il drone è diventato quasi la normalità – moltissimi coloro che lo adoperano, adottando modelli di notevole potenza. Eppure tutto ciò è lontano dall’ essere normale; durante il duemila i droni erano aggeggi riservati ai militari, agli specialisti del proprio settore. I droni venivano associati allo strapotere tecnologico americano: una super arma destinata ad affiancare l’aviazione tradizionale.
I pakistani, gli arabi, i siriani, gli iracheni aveva o imparato a temere il cielo, a guardare con grande, immutato, sospetto l’orizzonte e le sue nubi, consapevoli che la morte poteva giungere senza preavviso, silenziosa e terribile. Quando si parlava di drone ci si riferiva a ciò, non ad altro. Una funzione prettamente militare.
Oggigiorno invece la situazione è radicalmente mutata, si è modificata ad un livello difficile da immaginare anche solo dieci anni or sono. I droni inizialmente venivano utilizzati, nella propria funzione civile, dai registi e dagli operatori di alto livello; poi si è passati ai videomaker, agli Youtuber, ai liberi professionisti di basso livello. Oggigiorno il drone è stato ‘civilizzato’, non è più appannaggio dei democratici. Ed è stato ‘democratizzato’, non viene più usato solo dalle persone facoltose.
Proprio questa ubiquità del drone porta spesso a un utilizzo al di sopra delle regole; come il ciclista spesso ritiene di non dover seguire il codice della strada, nonostante vi sia formalmente soggetto, allo stesso modo chi utilizza i droni spesso si giustifica, adduce svariate scuse. Spesso, specie gli Youtuber, ritengono di poter filmare dove vogliono, quanto vogliono. Senza rispetto per la privacy e e norme italiane. Vediamo insieme alcuni casi.
Dove non usare il drone, ecco un esempio in Italia
Un esempio è avvenuto proprio in Italia, di recente, quando due possessori di drone sono stati multati dai guardaparco delle aree protette delle Ali Marittime. Una cifra ingente, da non prendere sottogamba: 1152 euro.
Qual era stata la colpa del duo? Senza chiedere autorizzazione avevano utilizzato un drone in Valle Maira, violando un’area di Rete Natura 2000, tutelata dalla legge. Il drone aveva volato in un’area sensibile, spaventando e danneggiando gravemente l’ecosistema locale. Il tutto per girare l’ennesimo video col quale guadagnare likes e commenti.
Come mai è vietato, in via così categorica, utilizzare il drone in quella zona? È dove forma il suo nido il gipeto, un delicatissimo uccello. Il volo del piccolo, il primo nella zona da anni, da quasi un secolo per l’ esattezza, rischiava di non avvenire o il piccolo di venire ucciso per la sconsiderazione dei due operatori del drone.