Gli smartphone, ormai, sono diventati dei veri e propri fedeli compagni di vita, inteso come viaggio, come percorso, di tutti gli utenti nel mondo.
Non ci si riesce più a staccare da essi. Vige una sorta di vera e propria dipendenza in tutti i sensi. Si utilizzano tantissime applicazioni, sia quelle già installate di default sui device sia quelle che, nel corso dei mesi, vengono scaricate dagli App Store ed installate sui vari device. In come a questa classifica troviamo le piattaforme Social come Facebook, Instagram, TikTok e tantissime altre.
Ovviamente, sono seguite a ruota dalle piattaforme di messaggistica istantanea come WhatsApp, Telegram, Signal. Ed a seguire ce ne sono tantissime altre come le piattaforme che offrono contenuti in streaming, le App di navigazione, i giochi. Ovviamente, però, ciò che viene preso molto in considerazione quando si parla di smartphone è la privacy e la sicurezza sia degli utenti che dei loro dati.
E la tutela di questi aspetti fondamentali non è limitata solo all’utilizzo delle varie applicazioni e funzionalità dello smartphone stesso. Si parte già dal loro sblocco. Ci sono i codici numerici, ci sono i dati biometrici come il riconoscimento facciale e dell’impronta. Insomma, di metodi per tenere lontani gli impiccioni ce ne sono davvero tantissimi. Purtroppo, però, c’è un enorme problema di fondo.
E quest’ultimo riguarda uno dei metodi di sblocco precedentemente menzionati. Ebbene sì, avete capito benissimo. Parliamo del riconoscimento dell’impronta digitale. Secondo uno studio appena pubblicato, potrebbe non essere affatto efficace ed anzi potrebbe finanche creare dei problemi enormi agli utenti che lo hanno scelto ed a quanti lo faranno.
Ed il tutto è avvenuto grazie alla Intelligenza Artificiale. In pratica, quando si avvicina il dito al sensore dello smartphone che ha il compito di leggere l’impronta, il dito che tocca il device provoca un rumore, una vibrazione. E soprattutto quest’ultima, associata alle tante vibrazioni emesse dal dito sullo schermo, può dare una chiara visione di quella che è l’intera impronta.
Insomma, in pratica, grazie all’IA, si può avere un quadro chiarissimo, una mappa chiarissima di quella che è l’impronta. Di conseguenza, questa può essere tranquillamente riprodotta con una conseguenza bruttissima. Si, perché lo smartphone o qualunque device sia bloccato, può essere tranquillamente sbloccato ed utilizzato secondo le esigenze di mette in atto questa pratica assai scorretta.
Quello che hanno dimostrato, in sostanza, questi ricercatori, è che è possibile realizzare una impronta digitale universale, compatibile con tutte quelle esistenti, grazie proprio all’Intelligenza Artificiale. Hanno anche studiato una soluzione al problema, ma, al momento, non hanno ottenuto dei risultati convincenti. Pertanto, ci sarà ancora da attendere per arrivare alla soluzione definitiva del problema.
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