Giunge proprio dall’Italia un nuovo modello di colonnina che sorprende tanto per la sua efficacia, quanto per la sua forma, certo inusuale. Scopriamo le sue eccezionali caratteristiche.
Sebbene il popolo italiano rimanga pervicacemente legato alle proprie automobili a scoppio, a fronte di una generale conversione in atto all’elettrico in Germania e nei paesi nordici, l’Italia primeggia nel campo tecnologico. Le ricerche fervono, mirano di continuo a nuove innovazioni.
Il vasto panorama di start up e medie e piccole imprese attive nella ricerca è piuttosto ampio e può portare a innovazioni importanti, sebbene sconosciute alla massa dei cittadini. L’Italia, contrariamente ai luoghi comuni, ha un alto tasso di scienziati attivi, sebbene a fronte di una popolazione largamente tecnofoba, ostile alle innovazioni.
Si colloca in questo scenario l’invenzione di Alpitronic, una piccola azienda italiana. Hanno infatti escogitato una colonnina a muro, da 50 kW, chiamata HYC 50. Presentata alla KEY 2024 di Rimini Alpitronic ha annunciato che, ulteriormente migliorata, potrà arrivare a 400 kW di ricarica.
La colonnina si differenzia infatti proprio per la sua agilità, per il suo essere leggera e portatile. Non deve essere piantata nella terra, non richiede strutture apposite, ma può essere inserita un po’ d’ovunque. Un fattore importante da considerare; molti infatti si preoccupano unicamente della velocità di ricarica della postazione. La si può inserire su un muro, all’interno di un garage di un’abitazione, sulle pareti di una struttura pubblica, su un muretto e così via. E’ una struttura estremamente ‘agile’.
Come funziona la nuova colonna elettrica di ricarica di Alpitronic
La colonnina è disponibile in diverse versioni: generalmente è alta 1 metro e 30, larga 52 cm e profonda 25. Il peso può variare; da 95 kg a quasi 150. Un comodo schermo da 10,1″ consente di iniziare le operazioni. Ci sono inoltre due punti di ricarica.
In generale Alpitronic ha un’efficienza energetica dichiarata, secondo la compagnia del 97%. E’ inoltre piuttosto silenziosa e in grado di resistere a temperature piuttosto impervie; si va dai -40 gradi a oltre +55.
Funzionerà? Avrà successo? Come sempre si deve passare dal prototipo alla produzione in massa; un passaggio mai scontato, mai così certo. Anzi, spesso questo genere di transizioni appare singolarmente difficile. La colonnina potrebbe avere successo in Europa; in Italia, considerando il generale disinteresse vero la mobilità elettrica, appare assai improbabile. Però paesi come Svezia, Norvegia, Finlandia e le Repubbliche Baltiche potrebbero interessarsi a un’innovazione così intelligente e minimal.