Una nuova minaccia si aggira per le reti di telefonia e le applicazioni dei cellulari italiane; si tratta di una falla nella sicurezza particolarmente insidiosa, scoperta solo di recente.
E’ stata appena scoperta una nuova falla nella sicurezza all’interno di Linux. Si tratta di una backdoor chiamata ‘GPTdoor‘, potenzialmente utilizzabile per spiare e intervenire sui sistemi informatici. Secondo gli esperti di cybersecurity una grave falla nella sicurezza rende l’Italia particolarmente vulnerabile.
Secondo i cervelloni dietro queste genere di azioni di sicurezza, la backdoor in questione utilizza il protocollo GTP per nascondere comunicazioni C2. Una vulnerabilità grave che minaccia le reti degli operatori di telefonia cellulare.
Questo potrebbe potenzialmente aprire la strada ad un attacco generalizzato, rivolto a un’intera nazione. L’impianto, secondo gli esperti di sicurezza informatica, potrebbe colpire infrastrutture critiche, particolarmente vulnerabili. A sua volta la backdoor scoperta è parte di una serie di vulnerabilità utilizzate di solito dal gruppo ‘LightBasin‘, noto per le sue azioni criminali volte alla raccolta di informazioni sensibili.
Ma perchè la backdoor in questione è così pericolosa? Ebbene; sembra che sia in grado di aggirare gran parte degli anti virus e in particolar modo degli anti malware utilizzati dagli utenti. Tuttavia, se un attacco dovesse avvenire, richiederebbe alla pari di un’invasione ‘reale’, lunghi tempi di preparazione.
Non si tratta, lo ribadiamo, di qualcosa che possa fare un singolo hacker o un singolo criminale, ma di un’azione concertata, effettuata tutti assieme.
Ma qual è, a sua volta, l’origine dell’attacco in questione? Secondo la cybersicurezza potrebbe avere un’origine cinese. Il paese del Dragone attacca l’Italia? Non si dovrebbe mai saltare a conclusioni affrettate, però certo le ipotesi puntano il dito verso Pechino.
D’altronde da tempo si è accusato la Cina di avere capacità di infiltrazione notevoli; si tratterebbe di una mossa di geopolitica. La backdoor infatti consentirebbe di spiare documenti riservati o telefonate private del governo Meloni; o in generale di carpire dati cruciali a enti pubblici, specie nell’ambito del Ministero degli Interni e della Difesa.
Guardia alta, pertanto; si tratta di un gruppo con ogni probabilità finanziato da uno stato rivale o nemico. I 007 italiani avevano già in precedenza allarmato autorità e specialisti sul rischio di attacchi da parte degli hacker cinesi, assolutamente da non sottovalutare. Il governo, a sua volta, dovrebbe secondo gli esperti approntare ogni misura di sicurezza necessaria affinché il rischio venga ridotto al minimo.
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