Ci risiamo, c’è un nuovo allarme che riguarda un attacco informatico preoccupante e che ha come strumento di offesa proprio l’intelligenza Artificiale.
Ebbene sì, avete capito proprio benissimo. Fino ad ora, però, si parlava di AI e dei suoi risvolti etici. Non si era mai arrivati nemmeno ad immaginare che ci potessero essere problemi legati ad una infezione da virus sui vari device in possesso degli utenti. Ed invece, eccoci qui a doverne, per forza di cosa, parlare, si, perché purtroppo si rischia di avere una epidemia molto difficile da fermare.
Questo perché i sistemi di sicurezza informatica e gli strumenti di difesa attuali, non sono affatto in grado di poter arrestare un fenomeno simile. Come abbiamo avuto modo di accennare poc’anzi, di problemi legati alla Intelligenza Artificiale ne sono stati sollevati davvero tantissimi. E tutti riguardavano la tutela della privacy degli utenti che utilizzavano i vari tool presenti sui mercati.
In particolar modo, è stata ChatGPT ad essere stata presa maggiormente di mira a tal punto che anche in Italia, come ricorderete, il Garante per la Privacy, lo.scorso aprile, ne aveva vietato l’utilizzo. Certo è, però, che dopo pochissimi giorni tutti i frequentatori abituali della piattaforma di OpenAi, poterono nuovamente tornare ad utilizzarla come fanno fino a poco tempo prima.
Ora, però, la situazione è ben diversa. Si, perché c’è una questione più problematicah relativa a questa nuova tecnologia. Si, dovete sapere che, alcuni ricercatori, hanno fatto una scoperta davvero scioccante che è legata proprio all’Intelligenza Artificiale. Si tratta di un virus capace di infettare tanti dispositivi e, soprattutto, in maniera molto più veloce rispetto al passato
Dal 1988 al 2024 il passo è breve con l’Intelligenza Artificiale.
Ma perché proprio il 1988? Beh, dovete sapere, anche se in molti dovrebbero ricordarselo, che quell’anno fu la volta di un worm virus chiamato “Morris”. Quest’ultimo fece numerosissime vittime al suo passaggio. Ed i ricercatori hanno chiamato questa nuova minaccia proprio come quella di quell’anno. Infatti, è stato ribattezzato “Morris II”. Purtroppo, però, risulta essere ancora più feroce e potente del suo predecessore.
E questo grazie proprio all’Intelligenza Artificiale. In pratica, i ricercatori hanno avuto modo di ricreare un worm virus basato sull’IA generativa. E questo è in grado di andare ad infettare tantissimi dispositivi, sfruttando la sua capacità di bucare le vulnerabilità presenti all’interno dei vari sistemi operativi. Ma ciò che maggiormente fa paura è sicuramente un’altra sia capacità.
E questa sta nel fatto che è capace di conformarsi ai cambiamenti, alle nuove vulnerabilità e continuare il suo lavoro di attacco informatico feroce. E non importa quale sia il veicolo utilizzato per fare correre l’infezione. Può essere un assistente virtuale, un testo scritto, un’immagine. E basta solo la condivisione di un file per scatenare l’impossibile. Ed anche se si tratta soltanto di un test, questi esperti del settore credono sia necessario che anche i sistemi di sicurezza si evolvano per tutelare gli utenti.