Rinnovare il passaporto, che incubo! E’ sempre più difficile avere un nuovo passaporto o rinnovarlo; dall’emergenza Covid ad oggi i problemi si sono moltiplicati esponenzialmente.
Sono stati raggiunti livelli di saturazione negli uffici per i quali sembra un’impresa impossibile. Addio alle vacanze, ma anche e soprattutto addio alla libertà di circolazione. E non è poco in un’epoca divisa da guerre, migrazioni e difficoltà negli spostamenti.
La piattaforma utilizzata dalla Polizia di Stato – oltre a non essere, alla data di quest’articolo, aggiornata – è per altro molto restrittiva; una volta scelta una prenotazione, la si deve mantenere. Se la si vuole cambiarla, occorre rinunciarvi, col rischio di giungere a chissà quale data, a chissà quale mese del (nuovo?) anno. C’è chi ha avuto rinvii di sei, sette mesi; chi addirittura è giunto al 2025.
La procedura prevede di utilizzare lo SPID e procedere poi a scegliere uno slot nella propria provincia o di domicilio o di residenza. Come ormai è noto – ne aveva scritto, tra i tanti, Il Sole 24 Ore – vi sono città dove le procedure sono normali, i tempi di attesa sono di qualche giorno e altre location dove ormai è impossibile prendere appuntamento. Ad esempio la città di Lodi propone appuntamenti solo nel 2025; a Belluno invece c’è spazio anche domani per fare il passaporto.
Naturalmente il problema è come la persona sia vincolata al proprio luogo di residenza e/o domicilio; impossibile recarsi altrove. Tra i luoghi dove occorre “abbandonare ogni speranza o voi ch’entrate” per citare il sommo poeta troviamo Milano e altre 26 province. Tra queste abbiamo i luoghi del Nord industriale come Torino e Padova; città del centro Italia ad alto tasso turistico come Perugia, Pavia, Pescara e Piacenza; città del nord est come Pordenone; città portuali come Genova.
La mappa delle città dove ormai fare il passaporto è impossibile
La presentazione delle città dove fare i passaporti si presenta pertanto frammentata, scaglionata, divisa. Vi sono anche situazioni kafkiane dove la città non permette in generale di fare il passaporto, non vi sono più appuntamenti neppure nel futuro. In questi casi solitamente vengono posti in palio dei posti liberi ogni tot giorni, con un click day unilateralmente odiato dai cittadini.
In generale i tempi di attesa si assestano su 90 giorni, 3 mesi in media; poi serve, dopo il primo appuntamento, un ulteriore periodo di assestamento per ottener eil documento cartaceo in sé. Una procedura – di nuovo – tutt’altro che scontata. Si può ad esempio avere il primo appuntamento in tempi brevi e poi dover aspettare mesi per il secondo.
A fronte di questa mal gestione, tutt’oggi irrisolta (non vi sono novità sull’utilizzo o meno delle poste per fare i passaporti), molti utilizzano applicazioni tecnologiche; script, gruppi su Telegram e addirittura applicazioni in vendita per trovare il prima possibile uno slot disponibile. Conseguenze cyberpunk dell’incapacità burocratica italiana.