Un ladro in casa è la preoccupazione di molti, se non moltissimi. Se la criminalità è in generale calo in Europa e in Italia, altrettanto non si può scrivere dei furti in abitazione.
Specie in alcune zone, specie in alcuni ambiti i furti in casa stanno diventando tragicamente la norma, sono sempre più drammaticamente frequenti. E non sempre il ladro entra con metodi convenzionali. Una delle nuove frontiere del terrore ha infatti un nome: ‘Code Grabber Pandora P24‘.
Si tratta di un piccolo dispositivo in grado di aprire senza necessità di usare le chiavi molte automobili in commercio; solitamente funziona su Bmw, Audi, Jaguar, Mini e Rolls Royce. Ma non solo, perchè si allarga anche alla componentistica parallela, appartenente al marchio: garage, serrande, porte automatiche e via dicendo. Ed è un dispositivo altamente illegale, eppure lo si può comperare; costa la bellezza di settemila, ottomila euro.
Inizialmente infatti ‘Code Grabber Pandora P24’ nasce come aiuto per i fabbri onde aprire le porte di auto immobilizzate o rotte; una sorta di evoluto passe partout. le sue potenzialità come strumento di scasso però non sono andate inosservate; e dalla Bulgaria dove era stato inventato si è resto diffuso a macchia d’olio, seminando la paura e i furti in ogni dove. Un esempio recente è avvenuto proprio a Roma, presso il distretto di Ponte Milvio.
La polizia ha infatti investigato un cittadino georgiano, accusandolo di ricettazione e scoprendo un esempio di ‘Code Grabber Pandora P24’. Aveva le dimensioni di un portachiavi, eppure era capace di aprire le porte di auto e case appartenenti ai marchi citati. Un oggetto insomma insolitamente potente nelle mani sbagliate, qual era il caso.
I poliziotti hanno facilmente rinvenuto nella casa in questione tracce di oggetti rubati; occhiali di alto lusso, gioielli d’oro, borse firmate, orologi altamente quotati. Merce ad esempio che sarebbe stata rubata dalle automobili vulnerabili a questa falla di sicurezza.
Ma chi è che fabbrica i ‘Code Grabber Pandora P24’? Si tratta, va da sé, della mafia russa. Sintonizzandosi con le frequenze dei dispositivi elettronici lo strumento è capace di aprire senza nessun segno di scasso tale e quale una chiave elettronica. Per ironia della sorte – particolarmente apprezzata dal retrogaming – i primi modelli utilizzavano come base il Gameboy Nintendo.
Il georgiano arrestato, a sua volta, dovrebbe essere parte di una banda criminale russa attiva anche a Torino, in Piemonte; è particolarmente presente in Europa, dove agisce con grande impunità. Nel caso in questione il ladro era stato trovato con le mani ‘nel sacco’; aveva in tasca la merce rubata.
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