Ormai, l’alluminio, è un materiale che ha letteralmente invaso in maniera prepotente, le case di tutte le famiglie italiane, in particolar modo le cucine.
Pensiamo, ad esempio, alle conserve di pomodoro o ai legumi in barattolo. E, poi, ci sono le lattine che contengono le bibite. Ed ancora tutto il pentolame utilizzato per preparare le pietanze per i pranzi e le cene in famiglia o con amici. Come non menzionare, poi, quelli che sono i rotoli di alluminio che vengono utilizzati per avvolgere cibi da conservare in frigo o in congelatore.
E, poi, non avete mai preparato le pietanze in forno coprendolo con un foglio di alluminio? E potremmo andare avanti all’infinito, aggiungendo anche, ad esempio, le macchine per il caffè. Insomma, se ne fa largo utilizzo in ogni momento della giornata. Quel che non si sa è che ci sono diverse tipologie di oggetti ed utensili prodotti con questo materiale e non tutti possono essere utilizzati in maniera massiva.
O meglio, non tutti questi possono essere utilizzati in maniera indiscriminata, dal frigo, al forno o, addirittura, per la cucina. Proprio per questo motivo, il Ministero della salute ha messo su un documento, rivolto a tutti i cittadini ed anche alle aziende produttrici, in cui mette nero su bianco tutti quelli che sono i pericoli derivanti dall’utilizzo di questo materiale in cucina ed a contatto con gli alimenti.
Uso dell’alluminio in cucina e rischio avvelenamento: ecco cosa dice il Ministero!
Ebbene sì, si rischia di auto avvelenarsi ed anche in maniera inconsapevole. Ecco perché il Ministero ha voluto soffermarsi sui rischi, introducendo anche una sorta di guida al corretto utilizzo di questo materiale che è, ormai, come già accennato in apertura, diventato di largo utilizzo. Nonostante gli enormi pericoli di contaminazione dei cibi, questi sono ampiamente prevenibili.
Ci preme soffermare, inoltre, così come da documento ministeriale, che i soggetti più a rischio contaminazione ed avvelenamento, sono gli anziani, i bambini di età inferiore ai 3 anni, le donne in gravidanza ed i soggetti che sono affetti da malattie renali. Inoltre, il Ministero, già nel 2007, ha regolamentato l’utilizzo dell’alluminio che entra in contatto con gli alimenti. In pratica, ci sono delle disposizioni in materia molto specifiche.
Secondo queste ultime, i contenitori di alluminio devono recare delle diciture particolari. La prima riguarda la non idoneità al contatto con cibi altamente salati o acidi. La seconda riguarda l’idoneità al contatto con alimenti ad alte temperature. La terza riguarda, invece, la possibilità del contenitore in alluminio di entrare in contatto con alimenti non refrigerati per un periodo non superiore alle 24 ore. Infine, c’è la quarta opzione.
E questa riguarda tutti i contenitori o le confezioni che sono destinati al contatto per più di 24 ore con alimenti non refrigerati. Pensiamo, ad esempio, al caffé, al cacao, al cioccolato, ai funghi o agli ortaggi essiccati. Insomma, tutti quegli alimenti già confezionati. Vi raccomandiamo, pertanto, di prestare moltissima attenzione alle diciture contenute all’interno delle varie etichette, per non incorrere in spiacevoli inconvenienti.