L’intelligenza artificiale è stata, di recente, oggetto d’un intervento piuttosto critico da parte di Papa Francesco. Perchè al pontefice non piace l’IA?
Quale futuro per l’intelligenza artificiale? Per molti illustratori, disegnatori e copywriter resi all’improvviso obsoleti dall’intelligenza artificiale è un presente già molto fosco, popolato da prodotti mediocri e a basso costo. Di tutto, pur di non pagare un professionista umano. Però per molti l’IA rimane la nuova frontiera, un’eccitante sfida tecnologica, il futuro con la F maiuscola. Simili pronostici erano già stati pronunciati per il Metaverso, per i Bitcoin e in generale le valute elettroniche e per gli occhiali a realtà aumentata: nessuno di questi si è avverato.
Il pontefice in persona, Papa Francesco, è intervenuto sulla questione. La dichiarazione è stata rilasciata nell’occasione della 58esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali; s’intitolava ‘Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana’.
Il Papa ha sottolineato i profondi pericoli intrinsechi all’IA, specie il rischio di ridurre le persone a un numero, a un puro dato, come faceva una certa ideologia con la croce uncinata a metà novecento. L’intelligenza artificiale viene accusata di riduzionismo; il pensiero diventa solo uno schema mentale, niente di più.
Si rischia anche di cancellare la storia e quanto caratterizza le singole persone, al di là dei puri dati statistici. occorre invece sforzarsi di vivere in pace con le altre culture e nazioni, in un percorso faticosamente condiviso con le proprie differenze.
Papa Francesco ha inoltre avvertito di quale grande rischio sia restare ancorati a vecchi modelli di pensiero, a circoli e gruppi ristretti nella Rete. Bisogna cercare conoscenze che ci contraddicano, che ci mettano in discussione, non solo limitarsi all’auto soddisfazione di sé stessi. Invece che sia nei Gruppi Facebook, nei Canali Youtube, nei Forum e nei Blog le persone cercano solo la convalida alle proprie (errate) conoscenze.
Anche l’intelligenza artificiale potrebbe giocare un ruolo negativo in quest’ambito, favorendo un pensiero unidirezionale. Inoltre occorre evitare l’utilizzo dei data center, nuovamente perchè spersonalizzano l’umano.
Non dunque un veto (papale) all’intelligenza artificiale, ma un severo avvertimento. Uno strumento certo da utilizzare, ma con grande immensa cautela e con un attento monitoraggio da parte delle istituzioni. Un avvertimento che, almeno nell’Unione Europea, è stato in parte accolto con il nuovo IA Act, accolto tra grandi polemiche.
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