Google lancia Lumiere, la nuova intelligenza artificiale generativa finalizzata alla creazione dei video.
Dopo aver fatto licenziare e aver impoverito migliaia di artisti, ora l’intelligenza artificiale prende di mira i videomaker, all’insegna di un inseguimento di ogni professione creativa o culturalmente arricchente. Google ha infatti annunciato Lumiere, una nuova intelligenza artificiale generativa capace di creare video ad hoc. Il nome è un chiaro riferimento ai mitici fratelli inventori della macchina da presa e del proiettore cinematografico.
La nuova intelligenza artificiale è di origini israeliane, essendo stata inventata dal Weizmann Institute of Science e dall’Università di Tel Aviv. Ma che cosa può fare Lumiere?
Si tratta di una IA abbastanza flessibile; è capace infatti di far muovere un peluche; oppure di animare un quadro; o ancora di creare un video da zero partendo da una descrizione testuale, da un paio di righe di codice.
Allo stadio attuale non si tratta certo di video lunghi; piuttosto mini sport di cinque secondi con risoluzione di 1024×1024. La struttura di base viene definita STUNet (Space-Time-U-Net) e permette di creare il video in un unico momento, senza fasi intermedie. Non vi è pertanto il classico ‘assemblaggio’ dei fotogrammi.
Qual è il lato oscuro di Lumiere? Si conosce la quantità di fonti sulle quali è stata allenata ma non da dove provengono; 30 milioni di video, infatti, ma da dove sono stati prelevati? Trattandosi di Google sembra naturale osservare ipotizzare che provengano dalla rete; e che fossero tutti di proprietà personale dell’una o dell’altra persona. Un’appropriazione indebita, pertanto; e se Google è estremamente rigida sulla violazione del copyright da parte dei suoi utenti, quando è il colosso a farlo, a commettere ‘scraping’ dei contenuti sulla rete, la qual cosa non sembra destare proteste. D’altronde è già avvenuto con l’intelligenza artificiale generativa per le immagini della Rete.
Le funzionalità di Lumiere prevedono la possibilità di utilizzare l’inpainting, cioè di modificare singoli dettagli, la cinematograph onde aggiungere movimento in specifiche scene e la generazione stilizzata che consente di avere uno stile specifico. Naturalmente Lumiere è indirizzata, qual è tradizione dell’IA, agli utenti che non vogliono faticare a imparare come gestire un video o che non hanno il tempo o la volontà di pagare un professionista per un lavoro adeguato.
Un’altra paura correlata a Lumiere è che venga utilizzata per creare contenuti falsi e/o atti alla disinformazione; le famose fake news i cui tanto si è discusso negli ultimi anni, dal 2017 ad oggi.
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