La sicurezza è l’obiettivo fondamentale di tutti i cittadini del mondo, famiglie comprese che tengono alla sicurezza della propria intimità.
Per farlo, ovviamente, mettono a punto tutta una serie di strategie. E, tra queste, non possiamo non menzionare quella che è l’installazione di telecamere di sicurezza. Sono molti i cittadini che ne acquistano e ne installano anche in numero enorme. Pensano che, maggiore sia il numero, maggiori siano i livelli di sicurezza. Ma, molto spesso, è solo per restare più tranquilli, dato che ne basterebbe una per ogni accesso.
Ebbene sì, una al cancello di casa, una alla porta di ingresso o al portone. Insomma, lo stretto indispensabile. In realtà, però, molti le installano anche accanto alle finestre ed ai balconi. Voglio o controllare tutti i movimenti in entrate ed in uscita. E cerchi le posiziona anche all’interno della casa. E questo potrebbe esse un problema davvero enorme, dato che la Polizia potrebbe visionare tutto.
Si, avete capito benissimo. Nessuno lo sa, o meglio, nessuno li sapeva fino a pochissimo tempo fa, ma le Forze di Polizia, possono entrare all’interno delle telecamere e visionarne i contenuti registrati anche senza il consenso degli utenti che ne sono in possesso. Certo, non hanno facoltà di farlo per tutte le videocamere di sorveglianza che ci sono sul mercato. Ma c’è un modello in particolare che lo consente.
E sono soprattutto colori che ne hanno acquistati ad essere sul piede di guerra. Inconsapevolmente, hanno fornito immagini importanti alla Polizia, in special modo quando, nel loro quartiere, è avvenuto un reato. E non importa se questo fosse di lieve entità. La Polizia ha preso le immagini, le ha fatte sue, le ha analizzate, è venuta a capo del colpevole o dei colpevoli, ed i possessori non ne sapevano nulla.
Videocamere di sorveglianza Ring: gli occhi della Polizia.
È questo il miglior riassunto che si potesse fare. Come ben sapete, Ring è un marchio controllato dal colosso e-commerce Amazon. Dal 2019, aveva un accordo con le Forze di Polizia che prevedeva un accesso diretto, senza chiedere permesso ai proprietari, a tutte le videocamere di sorveglianza prodotte dall’azienda. O meglio, la Polizia, poteva chiedere, anche senza mandato, di visionare i contenuti registrati dalle videocamere .
Bastava una semplice richiesta tramite una funzionalità chiamata Request for Assistance ed il gioco era fatto. Ora, però, qualcosa sta cambiando. L’accordo di cui vi abbiamo parlato in precedenza non varrà più. E la Polizia avrà bisogno di un mandato per fare sì che si possano visionare le videocamere di sorveglianza Ring. Certo, non mancheranno i casi in cui si potranno fare delle eccezioni.
Parliamo di casi gravi in cui c’è imminente pericolo di vita o altre situazioni di gravissima emergenza, per le quali c’è bisogno di agire in maniera repentina, tempestiva. Tutto ciò, però, fino ad ora, avveniva negli Stati Uniti d’America. Quindi, nel nostro Paese, in Italia, non cambierà nulla per chi è in possesso di queste videocamere di sorveglianza.