Stanno giungendo i primi licenziamenti, negli studi dei videogiochi, legati alla sostituzione con una vasta gamma di intelligenze artificiali. Vediamo insieme di che cosa si tratta.
Non si arrestano i licenziamenti di massa da parte del settore dei videogiochi. Colpa della crisi del settore, ma colpa anche dell’avvento inarrestabile delle intelligenze artificiali. 2023 anno doloroso, pertanto.
Un’indagine, citata da Tomshow.it, rivela che la metà degli sviluppatori di videogiochi ritiene che l’IA venga già utilizzata nei luoghi di lavoro. Un’altra minoranza di sviluppatori ha invece comunicato che la propria azienda ha categoricamente vietato l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale, specie nell’ambito dell’illustrazione e del disegno.
La Game Developers Conference 2024 ha riportato, in quest’ambito, le opinioni di tremila professionisti del settore dello scorso ottobre 2024. L’indagine ha chiesto agli sviluppatori quale opinione hanno e quale utilizzo dei seguenti strumenti di intelligenza artificiale generativa: ChatGPT, DALL-E, GitHub Copilot e Adobe Generative Fill.
Intorno alla metà degli sviluppatori ha informato che si tratta di strumenti di intelligenza artificiale generativa utilizzati normalmente; il 31% li utilizza lui stesso e il 19% riferisce che sono i colleghi ad utilizzarli.
Cambia però radicalmente la frequenza di utilizzo a seconda del settore; il 44% di chi lavora nelle aziende ‘classiche’ o nell’ambito finanziario utilizza le IA, mentre solo il 16% degli artisti e il 13% degli scrittori adopera simili strumenti.
Tra invece le realtà che non adoperano la IA il 15% vorrebbe utilizzarli e il 23% non è interessato. C’è anche una minoranza, tuttavia in crescita, che vieta espressamente le intelligenze artificiali (il 12%). La percentuale schizza al 21% per gli studi di grandi dimensioni, ad esempio alla Ubisoft o alla Rockstar Games. Purtroppo, hanno evidenziato gli sviluppatori la maggior parte delle aziende non ha chiare policy sull’utilizzo o meno di contenuti a base di intelligenza artificiale; manca una chiara policy di fondo.
I professionisti guardano con preoccupazione mista a sfavore a questi strumenti: il 42% si è dichiarato ‘molto preoccupato‘ per l’etica nella IA (o meglio; nella mancanza della stessa) e un altro 42% ha dichiarato di essere “piuttosto preoccupato” Insomma, non mancano le zone grigie. Il 18%, a propria volta, ritiene che avrà un impatto negativo sullo sviluppo dei videogiochi. Il 57% però ritiene che vi saranno elementi positivi e negativi, una miscela di entrambi. Non a caso un altro 21% pensa che l’IA saranno utili, avranno ripercussioni positive.
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