Perchè la NASA ha colpito il satellite lunare con un raggio laser? Si tratta di un esperimento di caratura civile e scientifica, lontana dalle applicazioni belliche che molti immaginano. Scopriamo insieme perchè.
La NASA sta sperimentando da tempo, sulla Luna, diverse tecnologie volte ad effettuare la missione Artemis, dove gli astronauti dovranno restare sul satellite per lunghi periodi di tempo. Artemis è il nome generalmente associato al programma di ricerca spaziale della NASA. Nel suo senso invece più settoriale, ci si riferisce solitamente alla base lunare prevista alla fine del decennio del 2020. Il campo base si comporrebbe di un habitat di superficie, di una piattaforma di mobilità abitativa e un veicolo terrestre lunare. Un progetto ambizioso, lungi dal completamento.
Nello specifico il LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) ha utilizzato un altimetro laser verso la superficie, puntandolo verso il lander Vikram dell’Isro (Indian Space Research Organization) vicino al cratere Manzinus (Polo Sud).
Il LRO ha emesso cinque impulsi lo scorso dicembre, colti da un retro riflettore della sonda indiana. Il test è stato pertanto un completo successo e ha dimostrato come un laser possa essere utilizzato per comprende dove e quanto distante si collochi un oggetto.
Non è la prima vola; i retro riflettori erano stati utilizzati anche per le missioni Apollo, onde comprendere quanto la Luna sia distante dalla Terra. Nel caso del lander Vikram il retro riflettore è di forma circolare, fatto di alluminio, di 5 cm di diametro.
Perchè il laser sulla Luna? Una spiegazione banale ad un problema complesso
Il retro riflettore non è alimentato da nulla, ma si limita a ‘rimbalzare’ il laser tramite la superficie di quarzo, composta da otto diversi prismi. Una tecnologia pertanto ingannevolmente semplice.
Attualmente un singolo laser in orbita non è sufficiente; ne servirebbero molti altri, perchè intercettare un retro riflettore è un’impresa difficile. Quello della NASA ha emesso otto raggi prima di centrare l’obiettivo, non è stato molto ‘efficiente’. E nuovamente non vi è stato nessun elemento bellico nell’azione; si tratta di sperimentazioni strettamente scientifiche.
Ma a cosa serviranno i retro riflettori? Essenzialmente consentiranno di orientare gli astronauti sulla Luna, permettendo loro di muoversi nelle aree avvolte dalla totale oscurità. Crateri profondi e la faccia ‘nascosta’ della Luna. Un GPS spaziale, se vogliamo. Tuttavia prima che funzioni serviranno molti più laser in orbita attorno alla Luna.