Quali saranno le conseguenze dell’adozione di un caricabatterie unico universale nell’Unione Europea? Scopriamo insieme le caratteristiche della nuova legge.
A partire dal nuovo anno, il 2024, vi saranno nei territori dell’Unione Europea rilevanti novità per quanto concerne smartphone, cellulari e in generale apparecchi elettronici che utilizzano il caricabatterie. L’UE ha infatti imposto l’utilizzo di un caricabatterie unico universale. L’obiettivo principale, com’è facile immaginare, è la difesa dell’ambiente.
Il caricabatterie unico universale è stato deciso tramite la Direttiva sulle apparecchiature radio 2014/53/UE, la quale stabilisce l’utilizzo di una porta USB-C comune per la ricarica di tutti i dispositivi, con grande disperazione della Apple. Pertanto vi sarà un unico tipo di ingresso, non importa il modello o il luogo.
Pertanto sarà ormai raro che, accanto al cellulare, venga incluso anche il caricabatterie. Occorrerò infatti di comperarne di propri, utilizzando questo nuovo modello ‘universale’. Ma quali modelli verranno coinvolti in questo cambiamento?
Si tratta in realtà di un insieme alquanto vasto ed eterogeneo; si va infatti dai tablet, alle fotocamere digitali, alle cuffie, agli auricolari, alle console per videogiochi, ai lettori di ebook, alle tastiere, al mouse, ai computer portatili. Un quest’ultimo caso ciò varrà però solo dal 2026.
Cosa comporta il nuovo caricabatterie ‘europeo’, tutte le conseguenze
Se la lista dovesse sembrarvi lunga, nella realtà l’UE già progetta ulteriori allargamenti; si pensa infatti di introdurre questo genere di ricarica anche per le apparecchiature radio. Per non citare la ricarica in modalità wireless, ancora però molto lontana nel tempo.
E’ stato stimato come, attraverso questa soluzione, si risparmieranno circa 980 tonnellate di silicio all’anno, ‘tagliando’ drasticamente gli acquisti per i caricabatterie. La proposta legislativa era stata approvata con 43 voti a favore e 2 contrari all’interno della Commissione Mercato Interno dell’Eurocamera. L’obiettivo è di evitare che il cliente sia obbligato ad acquistare un nuovo caricabatterie ogni volta che compera un cellulare o, ancor peggio, un nuovo apparecchio elettronico. Basta coi rifiuti elettronici, questo sembra essere l’imperativo dell’UE. Doppiamente comprensibile considerando come l’Europa si senta dipendente dalla disponibilità di silicio della Cina. Occorre allora ottimizzare, ridurre ogni possibile spreco.
La manovra interessa in maniera particolare Apple, la quale utilizza il particolarissimo connettore Lightning per caricare gli iPhone. La casa di Steve Jobs ha naturalmente criticato la mossa dell’Unione Europea, visto che va a disgregare la ‘chiusura’ della Apple, la sua presunta unicità, obbligandola ad aprirsi agli altri brand.