L’intelligenza artificiale continua a stupire e mostrarci applicazioni sempre più futuristiche: ora prevede il nostro destino. Negli ultimi mesi sono state molte le applicazioni che sono state studiate nel campo dell’IA. Ora, però, c’è chi vuole arrivare allo step successivo, interrogando l’intelligenza artificiale sul nostro stesso futuro. Scopriamo insieme i risultati della ricerca svolta.
Questo 2023 verrà ricordato come l’anno in cui l’intelligenza artificiale ha iniziato a muovere i suoi primi passi anche nelle esperienze del grande pubblico. In realtà, questa tecnologia è nata con l’informatica, e da anni gli esperti del settore potevano immaginare le sue immense potenzialità. Il problema che oggi ci troviamo ad affrontare è piuttosto serio, e porta in primo piano alcune tematiche che sono molto sensibili.
La situazione economica globale non è delle migliori, ed è difficile stimare l’impatto reale che l’IA avrà, per esempio, sulla perdita di alcuni lavori. Di certo, le nuove tecnologie stanno portando molti dubbi e tanto stupore, e qualcuno sta già iniziando a lavorare sui primi tentativi di normarne gli sviluppi. L’AI Act europeo ne è un esempio; intanto, però, i ricercatori continuano ad approfondire le capacità di questi modelli.
Di recente è stato pubblicato un nuovo studio che racconta per la prima volta di un’intelligenza artificiale in grado di fare ciò che per secoli è sempre stato impossibile, almeno in termini scientifici: prevedere il futuro degli esseri umani.
L’IA che prevede il nostro futuro è qui
Il tutto si deve a un team di ricercatori dell’Università Tecnica della Danimarca. A Lyngby, infatti, Sune Lehmann si è dato da fare per creare un modello che fosse in grado di prevedere il futuro delle persone. Non si tratta di concetti astratti, quanto più di probabilità di accadimento degli eventi in ambiti ben specifici, come la salute e le relazioni sociali. L’algoritmo è stato addestrato su dati relativi a 6 milioni di danesi.
Con questo metodo, l’intelligenza artificiale che si è venuta a creare è stata interrogata sui possibili scenari futuri di alcuni soggetti. Lo studio, pubblicato su Nature Computational Science, presenta dati che confermano la bontà dei risultati. Insomma, d’ora in poi possiamo attenderci anche intelligenze artificiali che sono in grado di dirci quale sarà la nostra morte più probabile, oppure come si evolverà il sistema di relazioni sociali che abbiamo intorno. Sul piano etico, la partita è appena iniziata.