Chi ha paura del caro energia? Un po’ tutti, in realtà; la memoria del precedente autunno-inverno 2022-23 è infatti ancora ben vivo, vivido nelle menti di famiglie e singoli cittadini.
Partendo dalle bollette dell’elettricità della scorsa estate, i prezzi iniziarono a salire, incentivati dall’inflazione e dalle speculazioni delle grandi compagnie energetiche. E si arrivò così all’autunno 2022, quando i prezzi schizzarono brutalmente verso l’alto. Risparmi di mesi bruciati per una bolletta, spese decuplicate, triplicate, quadruplicate. Un vortice di inflazione e rialzo pressi che portò alla rovina diverse famiglie e pensionati, per i quali non vi erano né aumenti di paga, né aumenti delle pensioni.
Insomma; un disastro senza appello. Non ha aiutato nell’anno corrente, il 2023, come siano state accantonate tutte quelle misure di aiuto sperimentate nel passato, afferenti al governo Draghi; ci riferiamo a quel bonus energia che, seppure tanto criticato, aiutò diverse famiglie a sopravvivere all’inverno. retaggio della precedente conduzione politica, il governo Meloni se ne è sbarazzato in gran fretta.
Ora, man mano che giunge il freddo, l’attenzione si appunta sulla promessa di un possibile ‘bonus riscaldamento condominiale 2023‘. Teoricamente dovrebbe trattarsi di un incentivo rivolto a chi vive in un appartamento e risulta avere forti difficoltà per pagare le proprie bollette. Senza voler additare speranze ingiustificate, proviamo a vedere insieme come funziona.
L’agevolazione entrerà in funzione da ottobre 2023 e sarà valida per dodici mesi dal 1 ottobre 2023 al 30 settembre 2024. La misura e questo è il primo elemento caratterizzante, risulta valida solo se si pagano le bollette di un riscaldamento centralizzato.
Le modalità di funzionamento del bonus riscaldamento condominiale 2023
Il primo passo per ottenere il bonus consiste nell’accedere online all’apposito sportello e compilare i dati richiesti. Il bonus verrà poi inserito direttamente in bolletta, detraendo la somma necessaria. Le condizioni appaiono però essere piuttosto rigide; occorre infatti avere un ISEE non superiore a 15mila euro all’anno; può salire a 20mila se si hanno quattro o più figli a carico.
Inoltre il contatore deve avere una classe pari o inferiore a G6 e il riscaldamento, come ribadito, deve essere centralizzato. Infine il consumo annuo superiore non deve superare i 500 metri cubi di gas.
Il modulo online va compilato presso lo “Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente”. Tra i dati richiesti servirà il codice PDR, un importante identificativo di 14 cifre. I tempi per completare la procedura si aggirano sui 60 giorni.