Scopriamo insieme perchè raramente è una buona idea utilizzare i termosifoni per asciugare i vestiti bagnati.
Qual è la prima cosa da fare nei lunghi mesi invernali, subito dopo una lavatrice? Naturalmente sfruttare il calore dei termosifoni per asciugare i vestiti; sono già accesi, emanano una piacevole calura, perchè non approfittarne? Tutti, giovani e anziani, esperti e non dei rimedi casalinghi, utilizzano questa soluzione. Eppure vi è un pericolo nascosto, una problematica non indifferente.
Si tratta di un rimedio perseguito in particolare da coloro che non dispongono di un’asciugatrice o che, guardando i prezzi delle bollette, non vogliono rischiare di consumare un eccessivo carico di elettricità nel sistema. Inoltre è anche una possibile alternativa allo stenderli all’aperto; improponibile quando piove e/ nei freddi medi dell’autunno-inverno 2023.
Tuttavia gli esperti non sono d’accordo e hanno denunciato quanto ritengono un pericolo nascosto, un’incognita non da poco. Non avendo infatti i caloriferi, coperti da pesanti indumenti e panneggi, una via di fuga per l’aria intrappolata, si crea una potente condensazione dell’acqua presente nei tessuti, una condensa che rischia di avere conseguenze assai pesanti.
Nello specifico l’acqua evaporata, rilasciata nell’aria, rischia di generare muffa sulle pareti; si tratta di litri e litri d’acqua vaporizzata liberata dentro ambienti chiusi. Non è difficile immaginare, perché possa essere così letale, così pesante.
Il pericolo nascosto della muffa, l’insidia dietro il funzionamento dei caloriferi
Scendendo ancor più nello specifico, gli indumenti rilasciano aria condensata che si attacca alla prima superficie fredda che incontra generando un perfetto ecosistema per la muffa. Superfluo sottolineare quali siano i pericoli conseguenti alla muffa in casa; malanni, malattie, incrostazioni e così via. Senza nemmeno citare i costi per la rimozione.
Specificatamente, se lasciata indisturbata, la muffa da interni può causare tosse e una gola infiammata; occhi rossi, pelle irritata e naso ‘sofferente’. Molti scambiano sintomi correlati alla muffa per l’usuale febbre autunnale, senza comprendere che la causa proviene dall’appartamento stesso, dalla mancata pulizia delle pareti. Le conseguenze appaiono particolarmente letali per chi soffre di asma o malattie respiratorie.
Qual è la soluzione? Banalmente, se proprio si desidera usare i caloriferi, basta utilizzare quelli vicino alle finestre e tenere le stesse aperte, onde far circolare l’aria; naturalmente ciò innalzerà a sua volta i costi della bolletta del gas, perchè il termosifone dovrà compensare per l’aria fredda in ingresso. In alternativa, sebbene meno efficace, anche un ventilatore può essere molto utile.