Unicredit, sorprendendo un po’ tutti, dai clienti affezionati, alle new entry, ha varato una serie di misure volte a incentivare il mutuo. Scopriamole insieme.
La crisi economica che fa capolino negli USA e in Europa non aiuta i consumatori, ma nemmeno le stesse istituzioni; a lungo andare, se si impoveriscono i cittadini, anche le banche non hanno più alcuno a cui prestare. O al contrario non vi sono più fondi da ricevere, risparmi da custodire. E’ dunque nell’interesse delle banche proporre condizioni vantaggiose ai propri cittadini; specie tesi al risparmio come gli italiani. Senza negare la speculazione profonda di molti enti bancari in periodi di crisi, le banche stanno comunque inaugurando nuove politiche volte a conservare i clienti e avvicinarne di nuovi.
Sicuramente un esempio di ciò è Unicredit che ha scelto di procedere ad una serie di misure, dal sapore ambientalista, volte a rendersi maggiormente convenienti. Innanzitutto, dal 1 aprile scorso, è leggermente sceso il canone di 4,5 milioni di conti correnti di Unicredit (praticamente tutti).
Può sembrare poco, ma sono 4 euro in meno al mese; 50 euro in meno in un anno. Un piccolo aiuto in tempi di caro energia e ricerche continue di risparmi ovunque.
Ora che i tassi sono di nuovo positivi – attenzione, ci stiamo riferendo alla primavera 2023 – Unicredit ha ridotto il canone. Come dichiarato dal deputy head Italia della banca Remo Taricani e riportato dal Corriere della Sera, “d’altronde lo avevamo promesso”. Ma non basta, perchè vi è anche altro, nell’ambito delle piccole, ma gradite misure di sostegno.
In quest’ambito, per chi invece ha un mutuo variabile, vi è la possibilità di prorogare il pagamento di 48 mesi, cioè estendere il muto di altri 4 anni. Una misura per venire in soccorso alle tante famiglie che boccheggiano, schiacciate da debiti di ogni sorta. Inoltre Unicredit vuole incentivare le ristrutturazioni green, volte a rendere la propria casa in linea coi dettami ambientali da Bruxelles. Pertanto è stato annunciato che il ribasso sul mutuo sarà tanto maggiore, quanto più alta la certificazione energetica, notoriamente carente nelle case storiche italiane; i più vanno dalla G alla E.
Il ribasso verrà fornito anche se si acquista una casa ex novo, ma con una classificazione energetica positiva o se successivamente si sceglie di procedere a un recupero parziale, ad esempio inserendo pannelli solari o migliorando l’efficientamento energetico. Unicredit ha addirittura previsto, a questo proposito, una figura apposita, un perito per la certificazione energetica.
Infine, onde far fronte a tutte queste necessità che richiedono un’attiva collaborazione coi clienti, anche maggiore a confronto col passato, Unicredit ha promesso che amplierà le assunzioni; in effetti nel 2022 aveva assunto mille persone in tutta Italia e ora anche nel 2023 vengono promessi nuovi ingressi. Una scelta che però cozza contro la chiusura di molte filiali sul territorio.
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