Un nuovo – presunto e assai poco chiaro – video riaccende il dibattito sugli Ufo. Esistono? E se sì, perchè non si fanno vedere? Andiamo alla scoperta della nuova, immaginaria, prova in questione.
Oggetti volanti non identificati, misteriose astronavi dallo spazio profondo, meteoriti con esoterici contenuti e naturalmente, immancabili, gli Ufo. La passione per identificare presunte navicelle provenienti d’altri pianeti o sistemi solari non accenna requie, rimane tra le attività più popolari tra gli appassionati del mistero e dei complotti. Gli Ufo esistono, affermano. E ne abbiamo le prove. Non è certo la prima volta che si afferma ciò, ma in questo caso il dibattito ha assunto un tono diverso.
Un nuovo studio del Pentagono infatti afferma che gli Ufo nei video delle ‘prove’ violano le leggi della fisica, compiono manovre teoricamente impossibili. Lo ha in particolare osservato l’astronomo di Harvard Avi Loeb.
In teoria un oggetto che si muove ad alte velocità nell’aria o nell’acqua crea ‘frizione’, crea un ‘movimento’ che dovrebbe essere visibile, anche nella pessima qualità che solitamente accompagna – quale coincidenza – i video degli Ufo. Non si tratta di buon senso, ma di scienza; se ti muovi a una certa velocità, anche l’aria reagisce in un certo qual modo.
La velocità con la quale infatti gli Ufo si muovono nei video dovrebbe creare un’aria incandescente, trasformarli in una palla di fuoco; similmente alle navicelle degli astronauti al rientro nell’atmosfera. Tuttavia nulla del genere avviene, anzi.
Il movimento impossibile degli Ufo: le tante (incerte) spiegazioni degli scienziati
Non vi sono, allo stadio attuale, spiegazioni determinanti. Potrebbe, ad una prima analisi, essere un fatto correlato alla mancanza di adeguati strumenti di misurazione. Secondo Loeb potrebbe trattarsi di un errore di misurazione da parte degli scienziati nei confronti dei video; ovvero la distorsione c’è, ma non si vede.
Sempre secondo Loeb gli Ufo, invece di essere astronavi in senso stretto, potrebbero essere navicelle che posizionano sensori per le successive astronavi; se vogliamo una sorta di droni di ricognizione.
L’astronomo però è noto per le sue tesi controverse; in passato ad esempio aveva ipotizzato che gli ufo (alien probes) ci stanno tracciando. Certo, a confronto con la gran massa degli ufologi, si tratta di osservazioni con una base scientifica; dibattute, ma ben ponderate da chi le ha scritte. Vi sono dati a supporti, video e immagini, certo tutti sgranati, tutti poco decisivi. Ma si tratta di studi con un retroterra accademico alle spalle, una rarità nel campo.