Si prospettano tempi duri da un punto di vista sia economico che energetico, non solo per l’Italia ma per l’Europa in generale.
La situazione si è particolarmente aggravata infatti a seguito dei primissimi conflitti che sono scoppiati in Ucraina durante i primi mesi del 2022, che hanno portato non pochi grattacapi a tutta la popolazione europea in generale.
Basti pensare ad esempio al folle aumento del prezzo di alcune materie prime (come l’olio di semi di arachidi, per esempio), che si è riflettuto a livello di tutto il settore alimentare. Oltre a questo anche i prezzi dell’energia (sia essa elettrica che del gas metano) sono clamorosamente aumentati, costringendo come diretta conseguenza le principali compagnie ad aumentare i relativi costi delle bollette mensili dell’energia.
Per fortuna i governi di tutta Europa sono intervenuti tempestivamente: nel caso di quello italiano, ad esempio, ricordiamo il decreto Aiuti-Bis e il decreto Aiuti-Ter (con il decreto Aiuti-Quater in arrivo prossimamente), che prendono tra le altre cose diverse agevolazioni e detrazioni fiscali finalizzate all’acquisto di elettrodomestici dalla alta classe d’efficienza energetica, i quali consumando meno consentono di risparmiare cifre considerevoli alla fine dell’anno. Oltre a questo citiamo il famoso bonus energia da 150 euro, che possono essere detratti senza problemi dalla voce delle bollette mensili dell’energia.
Questo purtroppo non è stato sufficiente per moltissime famiglie, che malgrado tutti i concreti aiuti che provengono dal governo, faticano tantissimo ad arrivare alla fine del mese, considerando il peso di bollette così ingenti da sostenere, soprattutto nel caso in cui siano composte da 5 o più membri al loro interno, e percepiscano un solo reddito.
I dettagli del Superbonus
Oggi in particolare ci focalizzeremo sul Superbonus, che è stato recentemente introdotto da parte del governo italiano. Purtroppo arrivano brutte notizie in tal senso, data la volontà del governo stesso di limitare il più possibile l’erogazione di credito. In particolare il Superbonus è rivolto a tutti i lavori eseguiti a partire dal 1 gennaio 2023, e fino al prossimo 30 giugno 2023.
Ciò significa quindi che tutti i lavori svolti prima del 1 gennaio 2023 non saranno coperti dai rimborsi previsti dal Superbonus.Al momento questa misura ha interessato circa il 3.1% degli stabili totali, in base a quanto dichiarato dalla CGIA.
Il Superbonus ha infatti impattato in maniera sensibile sulle spese statali, con un investimento pari a 61.20 miliardi di euro, contro i 36.55 miliardi originariamente preventivati. Non ci resta dunque che attendere quali saranno i futuri aggiornamenti a tal proposito, che arriveranno nel corso delle prossime settimane.