Eleonora Daniele è una delle conduttrici italiane più seguite dal pubblico italiano. Nelle ultime ore ha condiviso con i suoi seguaci di Instagram un triste ricordo, qualcosa che ancora deve superare.
Eleonora Daniele è nata nel 1976, è una conduttrice e giornalista italiana, originaria di Padova, città che ama molto. La conduttrice è molto amata dagli spettatori italiani per la sua professionalità e il suo carisma che inevitabilmente affascina chiunque segua i suoi programmi. E’ molto seguita anche sui social, dove condivide con i seguaci moltissimo.
La sua carriera è iniziata quando, nel 2000, conduce per la prima volta in Mediaset, il programma La sai l’ultima?. Da quel momento in poi diviene sempre più nota e amata, conduce infatti senza sosta moltissimi show televisivi italiani. Nei primi anni duemila partecipa anche al Grande Fratello.
Nel 2002, Eleonora debutta sotto i riflettori nelle vesti di attrice, appare nel cast della serie Rai, Un posto al sole. Le sue ultime conduzioni sono state Nella memoria di Giovanni Paolo II, Lo Zecchino d’Oro e tutt’ora conduce sempre in Rai Storie Italiane e Senato & Cultura – Il futuro è donna.
La Daniele è molto riservata riguardo la sua vita privata e non ama dare ai media ogni dettaglio della sua vita, non rinuncia però ad avere un bel rapporto con i suoi fan, condivide infatti molto spesso contenuti sui social.
Il triste ricordo di Eleonora Daniele
Eleonora Daniele ha condiviso pochissime ore fa una foto su Instagram, ricordando una persona a lei molto cara e condividendo con i seguaci il dolore che, dopo anni dalla sua scomparsa, ancora prova. La conduttrice ha voluto scrivere di lui un bellissimo ricordo.
La foto in questione riguarda il fratello della Daniele, Luigi, un uomo che a soli 44 anni è andato via, nel 2015. Luigi Daniele soffriva di autismo e i fratelli erano legati da un’amore fraterno unico e indissolubile, nonostante tutto.
Le commoventi parole di Eleonora
Eleonora, accompagnando la foto, ha scritto: “Oggi manchi ancora di più. E’ un giorno di ricordo e di preghiera. Ma è anche un giorno di impegno per i ragazzi autistici. […] Trovo vergognoso che un bambino autistico debba attendere 3 anni per iniziare un percorso di recupero, quando sappiamo benissimo che più tardi si interviene e peggio è: le famiglie si sentono sole, proprio come una volta, quando ero piccola e mio fratello stava crescendo, e a causa della sua malattia, diventava autolesionista.”
E ha continuato: “Ci si sente impotenti davanti ad un meccanismo che fa fatica a sostenere i tempi ‘umani’ dei bambini e della loro crescita. Un appello alle amministrazioni per snellire pratiche lunghissime per facilitare l’accesso più veloce alle terapie, almeno per gli autistici considerati gravi, proprio come era ‘grave’ il mio Luigi”.