Nel corso del 2020, grazie all’intervento del governo conte, è uscito il decreto legge n° 34/2020 (il cosiddetto Decreto Rilancio), che andava a detrarre di ben il 110% tutte le spese che le persone hanno sostenuto partendo dallo scorso 1 luglio 2020, per realizzare degli interventi di efficienza energetica per le proprie abitazioni, oltre a ridurre il rischio sismico delle abitazioni stesse.
All’interno del SuperBonus era inclusa l’installazione di impianti fotovoltaici a energia solare, oltre alle infrastrutture per ricaricare i propri veicoli elettrici.
Questa agevolazione del Superbonus andava ad affiancare alcune delle detrazioni che erano già presenti sin dal passato, riguardo gli interventi di riqualificazione come ad esempio l’ecobonus, assieme alle agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio.
Purtroppo arrivano brutte notizie per quanto riguarda il Superbonus, in quanto recentemente le banche e gli enti creditizi hanno iniziato gradualmente a bloccare i crediti, dal momento che i fondi sono esauriti, portando a diverse preoccupazioni per i cittadini. A questo punto la domanda è legittima: bisognerà in futuro restituire i soldi (ottenuti dal Superbonus) degli interventi energetici che sono stati effettuati?
Ad oggi infatti il Superbonus rappresenta una criticità non da poco, dal momento che rispetto ai primi tempi il suo accesso da parte dei cittadini non va a garantire automaticamente i lavori di riqualificazione e la loro conclusione senza alcun intoppo nella procedura di ristrutturazione. Girando in qualsiasi città italiana è veramente facile notare questa situazione, dato che molti cantieri al momento sono completamente fermi, e numerosissimi cittadini che hanno avuto accesso attendono ancora che i lavori effettivamente partano.
La situazione finanziaria
La situazione diventa ancor più complessa considerando che le banche non stanno più accettando le cessioni del credito, e resta quindi l’incognita di chi sosterrà le spese rispettivamente delle imprese e dei fornitori, senza considerare le eventuali sanzioni che potrebbero arrivare in un futuro non ben determinato da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Una delle prime banche ad aver comunicato effettivamente l’esaurimento del credito del Superbonus è stata Intesa Sanpaolo, la quale ha dichiarato che non è più in grado di accettare (data la situazione attuale) contratti per la cessione del credito stesso.
Per risolvere questa situazione difficile, sarebbe necessario un maxi finanziamento, assieme a un periodo utile a compensare i crediti che sono stati acquistati da parte delle banche nel giro di dieci anni. Non ci resta a questo punto che attendere quali saranno i prossimi provvedimenti emanati da parte del governo, che siamo certi non tarderanno a venire nel corso delle prossime settimane o mesi.