Da sempre, ormai da tempo immemore, l’uomo si è sempre chiesto se esistessero altre forme di vita all’infuori del pianeta Terra. Uno degli indizi più importanti in tal senso è senz’ombra di dubbio la presenza di tracce d’acqua, che suggerirebbe in maniera pressoché inequivocabile.
Una delle ultime notizie in tal senso è stata la scoperta di alcune molecole organiche raccolte su campioni rocciosi presenti sulla superficie di Marte, da parte del rover Perseverance, atterrato sul pianeta lo scorso anno. Secondo il tweet pubblicato dall’account ufficiale della NASA, queste tracce di molecole organiche potrebbero significare la presenza di forme di vita sul pianeta rosso, anche se i campioni devono necessariamente essere riportati sul pianeta Terra per venire analizzati con più cura e precisione.
Secondo alcuni studiosi del Jet Propulsion Laboratory della NASA, infatti, queste tracce di molecole organiche potrebbero altresì essere frutto di processi chimici non necessariamente correlati a forme di vita aliena. Per la precisione bisognerà aspettare il ritorno di questi campioni rocciosi sul pianeta Terra, assicurato dalla missione Mars Sample Return (MRS), che si prevede sarà lanciato nel 2027.
A prender parola a tal proposito è stato Adam Frank, astrofisico dell’Università di Rochester, il quale ha dichiarato che la ricerca di forme di vita all’infuori del pianeta Terra si sta facendo sempre più precisa, dal momento che abbiamo a disposizione telescopi come James Webb, di cui sono recentemente arrivate alcune immagini, che riescono ad analizzare pianeti e atmosfere anche a lunghissima distanza, rispetto al passato.
Secondo quanto sostiene Adam Frank, i telscopi al giorno d’oggi scandagliano miliardi e miliardi di frequenze in contemporanea provenienti da ogni angolo dello spazio, alla ricerca di segnali elettronici provenienti dai pianeti più remoti.
Le firme delle civiltà aliene
Il celebre quotidiano Times racconta che Adam Frank ha partecipato, nell’ormai lontano 2018, a un workshop tenutosi a Houston incentrato sulle tecno-firme, cioè le tracce verosimilmente lasciate da qualche civiltà esterna a noi, lungo lo spazio.
Secondo alcuni, queste tecno-firme potrebbero essere presenti addirittura sulla superficie del pianeta Terra stesso, e devono solo essere scoperte.
Al momento tutte le nozioni sulla comunicazione quantistica interstellare sono ancora ad uno stato embrionale, ma sicuramente la conoscenza verrà affinata prossimamente, permettendo un progresso non indifferente.
L’esistenza di forme di vita aliena al pianeta Terra rimane quindi ancora un concetto molto fumoso, ma siamo certi che nel corso dei prossimi anni nuove informazioni in tal senso non tarderanno a venire, soprattutto con l’affinarsi delle tecnologie a disposizione.