L’umanità, dal novecento in poi, è sempre andata alla ricerca di tracce o presenza d’acqua all’infuori del pianeta Terra, in modo tale da verificare l’esistenza di forme di vita oltre all’essere umano, sparse nel grande panorama rappresentato dallo spazio, che va al di fuori del Sistema Solare e della nostra concezione.
Una delle scoperte più sensazionali degli ultimi tempi è stata quella di una ricerca pubblicata dalla celebre rivista Science (consultabile, per chi fosse interessato, a questo indirizzo) con a capo Rafael Luque, secondo il quale esisterebbero molti più pianeti ricchi d’acqua all’infuori del Sistema Solare (comunemente definiti “esopianeti”) rispetto a quanto possiamo pensare.
L’acqua, come abbiamo detto, è l’elemento considerato essenziale per la vita, e proprio per questo gli scienziati e più in particolare gli astronomi sono alla ricerca costante di pianeti che la contengono, all’interno della loro atmosfera e sulla loro superficie.
Alcuni dei parametri che possono essere valutati con più facilità con distanze così apparentemente insormontabili, sono quelle della massa e della densità. Gli scienziati hanno così analizzato nel dettaglio 34 pianeti inediti, che sono stati rinvenuti grazie a Tess, il telescopio spaziale di proprietà della NASA.
Utilizzando la densità come parametro, in particolare, i pianeti sono stati conseguentemente divisi in tre macrocategorie: si parte dai pianeti molto leggeri, con grande quantità di materiale allo stato gassoso, per poi finire con quelli rocciosi, e infine (ultimi ma di certo non per importanza) pianeti con una densità talmente elevata da far suggerire agli scienziati la presenza lampante di acqua sulla loro superfici.
L’origine delle tracce d’acqua
Questi ultimi, in particolare, potrebbero essere molto più numerosi del previsto, e ciò suggerirebbe la presenza di molte forme di vita sulla loro superficie.
Chiaramente nel caso di questi pianeti la conformazione è totalmente diversa da quella che abbiamo visto sul pianeta Terra: non vi è in questo caso la presenza di mari e oceani, bensì le tracce d’acqua sono tutte racchiuse all’interno dei depositi sotterranei o nelle rocce, o eventualmente al di sotto di spessi strati di ghiaccio.
Non ci resta a questo punto che attendere nuove scoperte da questo punto di vista, e l’approfondimento della natura di queste tracce d’acqua, che siamo certi non tarderanno a venire nel corso dei prossimi mesi o anni.