Con il passare degli anni, gli assistenti vocali hanno iniziato a prendere sempre più piede all’interno delle nostre vite. Tra i principali ritroviamo ad esempio Siri di Apple, forse la più longeva di tutte, seguita immediatamente dopo dall’Assistente Google (disponibile su smartphone e tutti i dispositivi della compagnia americana) e infine, ultima ma non di certo per importanza, Alexa di Amazon.
Diversi utenti, durante gli scorsi anni, hanno infatti avuto esperienza di addebiti non richiesti da parte di Alexa, mentre era in uso. Com’è successo tutto questo? La risposta è semplice: nel caso in cui si ascolti della musica con Alexa, facendo uso del servizio Amazon Music, non tutte le canzoni sono disponibili con l’abbonamento gratuito incluso all’interno dello stesso Amazon Prime.
È così quindi che viene attivato in automatico, per la riproduzione di determinate canzoni, l’abbonamento ad Amazon Music Unlimited al costo di 9.99 euro al mese, o eventualmente la prova gratuita di 30 giorni.
Come evitare acquisti non desiderati
Capita non di rado, di conseguenza che gli utenti si dimentichino in fretta di aver attivato la prova gratuita di Amazon Music Unlimited, portando quindi al mantenimento dell’abbonamento che viene così rinnovato con un addebito per l’utente di 9.99 euro.
Un’altra novità recente di Amazon, è che, come succede in America, le skills di Amazon Alexa permettono di effettuare pagamenti. Per attivare determinate skills e opzioni più avanzate, è necessario a volte effettuare pagamenti una tantum. Anche in questo caso non è raro quindi che succedano addebiti contro il proprio volere. Non allarmatevi però, non tutto è perso: nel caso infatti in cui vi accorgiate subito dell’addebito ricevuto da Amazon, è possibile richiedere il rimborso, semplicemente contattando l’assistenza di Amazon e spiegando il fatto accaduto.
Per fugare qualsiasi rischio di questo tipo, però, il nostro consiglio è di accedere all’app di Alexa, selezionare la voce “Acquisti tramite voce” e togliere la spunta in questo caso.