Intervenuto all’interno del podcast di Joe Rogan, Mark Zuckerberg ha delineato la politica di Meta nel quadro dei chip neurali, sottolineando che gli studi in tale direzione potrebbero dare una forte spinta per lo sviluppo del Metaverso.
Secondo il CEO di Meta Mark Zuckerberg, nel prossimo futuro nessun utente farebbe mai affidamento su un’interfaccia neurale come quella sviluppata da Neuralink di Elon Musk. “Penso che le persone normali nei prossimi 10 o 15 anni non vorranno avere qualcosa installato nel loro cervello per divertimento”, ha detto Zuckerberg, sottolineando in modo divertito che, almeno secondo lui, nessuno vorrà mai essere il primo ad adottare il chip Neuralink. In tutto questo ha comunque sottolineato l’importanza della ricerca all’interno di un quadro più ampio, aggiungendo che ci sarà sicuramente un’applicazione per persone con handicap di varia natura nel prossimo futuro.
Per quanto riguarda il fronte Musk, Neuralink non ha ancora avviato i test sull’uomo del proprio chip neurale a differenza della rivale Synchron, ma le ultime dichiarazioni risalenti allo scorso anno riferiscono di uno studio che potrebbe permettere ai soggetti quadriplegici di spostare un cursore su schermo utilizzando esclusivamente il cervello.
La strategia di Meta: spedire messaggi “di polso”
Zuckerberg ha poi proseguito l’intervista illustrando la strategia della sua società per integrare la tecnologia neurale all’interno del Metaverso, utilizzando interfacce collegate direttamente ai propri visori di realtà virtuale tramite sensori indossabili in ogni parte del corpo, “allenando” questi sensori a interpretare una serie di movimenti secondo uno schema a cui il corpo non è abituato. In soldoni: movimenti particolari che vengono interpretati dal software come veri e propri comandi.
“Sarai in grado di vivere questa esperienza in futuro in cui sei seduto a una riunione e tua moglie ti scrive un messaggio…” ha detto Zuckerberg; “…e viene visualizzato nell’angolo dei tuoi occhiali e tu vuoi rispondere ma non ti piace l’idea di tirare fuori il tuo telefono perché è un po’ scortese”. Tecnologia al servizio della buona educazione.
Una visione del futuro di Meta fortemente contrapposta a quella di Neuralink, almeno per l’approccio tecnologico adottato, poco o nulla invasivo in confronto al chip di Musk, ma che potrebbe non reggere la divergenza nel campo delle possibili applicazioni sulla lunga distanza.